Con questo testo Pirandello sembra voler porre il proprio teatro su di un duplice piano: quello della commedia più indiavolata ed oppressiva, e quello "dell'apologo" morale, della favola tendente a rappresentare simbolicamente tipi e momenti eterni dell'agire umano. Il titolo riassume in se stesso proprio tre aspetti più generali, tre modelli morali come: l'uomo, che è il Professor Paolino, che nasconde sotto il suo ostentato perbenismo la tresca con la signora Perella, che indossa la maschera della virtù: quella cioè di una morigerata e pudica madre di famiglia praticamente abbandonata dal marito, capitano di marina che appare agli occhi della gente con la maschera della bestia: convive con una donna a Napoli e, nelle rare occasioni in cui incontra la moglie rifiuta, con ogni pretesto, di avere rapporti con lei. La commedia potrebbe proseguire con piena soddisfazione di tutti se il destino e il caso non intervenissero a far cadere le false apparenze. Un incidente minaccia di sconvolgere tutto: la signora Perella rimane incinta a opera del professor Paolino che, al di là di ogni morale, sarà costretto ad architettare un piano diabolico per rimettere in piedi l’ipocrita buon ordine borghese.
L’adattamento si vuole concentrare soprattutto sul gioco teatrale che scaturisce dal triangolo adulterino tra le tre maschere morali.