Compagnia Teatrale Lalineasottile
Attivita' di produzione

TEREZIN
Le farfalle non volano qui


adattamento Massimo Costabile

« Terezin. Le farfalle non volano qui » , una proposta di teatro/narrazione in cui si affronta la terribile realtà dei bambini che furono internati nel lager di Terezin prima di essere uccisi nelle camere a gas e bruciati nei forni crematori ad Auschwitz. Nel campo di concentramento di Terezin furono rinchiusi 15.000 bambini di cui solo un centinaio riuscì a sopravvivere. La loro vita, conclusasi in un breve arco di tempo, fu dolorosissima , un vero inferno in terra, le sofferenze sia fisiche che morali furono allucinanti e inimmaginabili. Durante il periodo di internamento i bambini, tutti al di sotto dei 14 anni, riuscirono a scrivere poesie e comporre disegni .
Con l’ausilio di qualche oggetto e di immagini/video l’attrice, sola in scena, nel doppio ruolo di narratrice e di superstite, ci fa rivivere da una parte, le sofferenze, le paure, la disperazione, la solitudine nel campo di concentramento di Terezin e dall’altra, attraverso i disegni e le poesie, la speranza dei bambini di rivedere di nuovo una farfalla volare sui prati.Si ricrea quello che i bambini di Terezin hanno cercato di rispondere con la loro dolcezza e con il loro infantile dolore ad uno dei più allucinanti avvenimenti dell’ultimo conflitto mondiale
Regia Massimo Costabile
Interprete Antonella Carbone
Scenografia Michele De Santis
Gestione Tecnica Matteo Costabile
Produzione Compagnia Teatrale Lalineasottile - 2008

 

 

 

Estratti dalla Rassegna Stampa
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Calabria ora (04/02/2011)
Una rappresentazione per riflettere
Lo spettacolo, tenuto nel teatro della scuola di Pizzoni, ha avuto come unica attrice protagonista Antonella Carbone, la quale ha narrato e interpretato in maniera molto struggente ed appassionata alcune delle poesie provenienti dal ghetto di Terezin mentre venivano proiettati i disegni ritrovati del luogo di detenzione. Nell’ultima parte della rappresentazione, l’attrice ha ricordato a tutti con un monologo le attuali guerre nel mondo, supportata dalle foto dei bambini vittime dei conflitti scoppiati in Israele, Palestina e così via. (Salvatore Donato)
Il Quotidiano della Calabria (20/02/2009)
Soveria mannelli, al Liceo Costanzo rappresentazione teatrale della Shoah.
...La rappresentazione che ha catturato e commosso la giovane platea, ha affrontato la spaventosa realtà del campo di sterminio di Terezin. Per riprodurre l'ambiente del lager il regista , oltre ad utilizzare semplici e significativi oggetti (valigie di cartone, scarpe, filo spinato, indumenti, disegni, poesie, ecc...),si è avvalso di proiezioni video-musica. Molto brava l'attrice Antonella Carbone, in scena nel doppio ruolo di narratrice e superstite, che è riuscita a far rivivere e trasmettere le sofferenze, la paura, la disperazione, la solitudine dei bambini e la speranza dei giovanissimi internati.

Gazzetta del Sud (22/01/2011)
LE FARFALLE VOLERANNO ANCORA NELL'INFERNO DI TEREZIN ?

Teatro e narrazione per raccontare la storia del lager di Terezin, dove i bambini lasciarono le loro testimonianze con disegni, poesie, opere con le quali hanno comunicato al mondo i loro sentimenti, le paure, il terrore, la rabbia, l'angoscia, l'ansia, le speranze, i sogni dei loro ultimi giorni

La Provincia Cosentina (04/02/2008)
DISEGNI PER SPERARE

Antonella Carbone, sola in scena, con l'ausilio di qualche oggetto,e di immagini video, ripercorre le sofferenze, le paure, la solitudine provata dai 15.000 presenti nel campo di concentramento di Terezin , dei quali solo un centinaio riuscì a sopravvivere.
Il regista Massimo Costabile, prima dell'inizio dello spettacolo, ne ha fatto una breve presentazione invitando i giovani presenti a riflettete su un tema così delicato che ancora, dopo tanti anni, continua a destare orrore

La Toscano-Erodoto celebra la Giornata della Memoria
Con suoni ed immagini toccanti, con una semplice scenografia , lo spettacolo è stato apprezzato molto dai ragazzi che hanno assistito in silenzio, in maniera composta, coinvolti emotivamente e molto partecipi, essendo stati già istruiti sulla triste storia dai loro insegnanti.
Scopo della manifestazione è stato anche di tenere sempre vivo il ricordo di quei tragici momenti, di insegnare ai ragazzi la tolleranza e il rispetto del diverso. Di insegnare ad amare.
Alla fine i ragazzi incuriositi hanno fatto spontaneamente diverse domande all’attrice, sia riguardo lo spettacolo che riguardo la narrazione.

da Informazione periodico di informazione e cultura degli Alunni dell'Istituto Professionale per l'Industria e l'Artigianato "L. Da Vinci" di Castrovillari
Il teatro della Memoria
Non capita tutti i giorni di andare a teatro. La Giornata della Memoria vissuta con la mia classe, mi ha regalato questa gioia. La rappresentazione "Terezin. Le farfalle non volano qui", interpretata dalla bravissima attrice calabrese Antonella Carbone mi ha molto colpita. Credo che abbia toccato l'animo di tutti i ragazzi. E' riuscita a farci entrare nel passato e a farcelo vivere appassionatamente... Penso che il linguaggio teatrale sia molto adatto a comu­nicare sentimenti forti, emozioni profonde, commozione che gli altri linguaggi non riescono a trasmettere.Questa per me è stata la prima esperienza teatrale vissuta ed è ri­uscita a farmi capire il vero signi­ficato della Shoah. (Drisla Maloku 2 B Odontotecnico)

L'attrice Antonella Carbone ha interpretato la storia di una bambina ebrea internata nel campo di con­centramento di Terezin. L'attrice, bravissima, con un linguaggio molto coinvolgente e l'uso di appropriati oggetti è riuscita a catturare la no­stra attenzione facendoci entrare nella storia rappresentata. Abbiamo provato una grande emozione, ci siamo commossi fino alle lacrime, noi che di solito non andiamo molto d'accordo con la storia.
(Ilaria Abbenante - 1A Odontotecnico)

Giornata della Memoria: "Le farfalle non volano qui"

Questo spettacolo, più che uno spettacolo un monologo, accompagnato da immagini, musiche e ru­mori tipici della deportazione e dei campi di concentramento, racconta di una donna che quando era solo una bambina fu portata in un campo di concentramento: a Terezin.Lo spettacolo è stato ecceziona­le, pieno di emozioni. L'attrice ha saputo raccontare e trasmettere le sensazioni di dolore, di malinconia, di sofferenza, di paura anche a noiragazzi, quasi come se fossimo tor­nati indietro nel tempo.La parte che mi ha particolar­mente colpito è stato il finale che ci ha mostrato il video di moltissimi bambini che ancora oggi nel mon­do soffrono a cause delle numerose guerre. (Mariana Orlando )