Sik
Sik L'artefice Magico
Sik Sik, un prestigiatore da strapazzo, ha bisogno per i suoi
trucchi di un compare che deve fingersi spettatore. Il compare
abituale non si presenta e Sik Sik è costretto ad ingaggiarne
un’altro. Ma questo non è in grado di reggere il
gioco, rovina tutti i numeri: perde il lucchetto finto, fa volare
la colomba e la sostituisce con una gallina, ecc... Lo spettacolo
precipita fino ad arrivare all’incidente più grave:
Sik Sik chiude veramente la moglie nel baule, ignaro della perdita
del lucchetto finto. Deve ricorrere al martello per liberare
la moglie e deve fare tutto in modo che il pubblico non si renda
conto dei suoi fallimenti, nel disperato tentativo di salvare
la sua fama di prestigiatore.
Amicizia
Bartolomeo giace a letto malatissimo;
Carolina, sua sorella, ha lasciato il marito per venire a curarlo.
Alberto, un vecchio amico di Bartolomeo, lo viene a trovare,
ma quando la sorella glielo annuncia lui non vuole vederlo.
Vuole invece vedere zia Matilde invocandola nel suo delirio,
nonostante sia morta da tempo. Per accontentarlo, Carolina convince
Alberto a farsi passare per questa zia. Bartolomeo, vista zia
Matilde, vuole vedere un carabiniere, poi un soldato e infine
un notaio. Alberto, sempre per accontentare un moribondo, si
presta a tutti questi travestimenti. Ma quando fa il notaio,
Bartolomeo gli dà un plico di lettere, dalle quali scopre
una cosa molto incresciosa per lui: sua moglie era stata l’amante
di Bartolomeo e suo figlio è figlio di Bartolomeo
Pericolosamente
Arturo, per domare Dorotea, la moglie bisbetica, ricorre abitualmente
a un mezzo piuttosto drastico: una pistola. La moglie però,
malgrado gli spari, rimane puntualmente incolume. La verità
è che Arturo usa sempre una pistola scacciacani, ma Dorotea,
convinta di aver ricevuto un miracolo, ringrazia ogni volta
il cielo e per un po' sta tranquilla.