Regie Massimo Costabile

ATTI UNICI

di Eduardo De Filippo


Sik Sik L'artefice Magico
Sik Sik, un prestigiatore da strapazzo, ha bisogno per i suoi trucchi di un compare che deve fingersi spettatore. Il compare abituale non si presenta e Sik Sik è costretto ad ingaggiarne un’altro. Ma questo non è in grado di reggere il gioco, rovina tutti i numeri: perde il lucchetto finto, fa volare la colomba e la sostituisce con una gallina, ecc... Lo spettacolo precipita fino ad arrivare all’incidente più grave: Sik Sik chiude veramente la moglie nel baule, ignaro della perdita del lucchetto finto. Deve ricorrere al martello per liberare la moglie e deve fare tutto in modo che il pubblico non si renda conto dei suoi fallimenti, nel disperato tentativo di salvare la sua fama di prestigiatore.

Amicizia
Bartolomeo giace a letto malatissimo; Carolina, sua sorella, ha lasciato il marito per venire a curarlo. Alberto, un vecchio amico di Bartolomeo, lo viene a trovare, ma quando la sorella glielo annuncia lui non vuole vederlo. Vuole invece vedere zia Matilde invocandola nel suo delirio, nonostante sia morta da tempo. Per accontentarlo, Carolina convince Alberto a farsi passare per questa zia. Bartolomeo, vista zia Matilde, vuole vedere un carabiniere, poi un soldato e infine un notaio. Alberto, sempre per accontentare un moribondo, si presta a tutti questi travestimenti. Ma quando fa il notaio, Bartolomeo gli dà un plico di lettere, dalle quali scopre una cosa molto incresciosa per lui: sua moglie era stata l’amante di Bartolomeo e suo figlio è figlio di Bartolomeo

Pericolosamente
Arturo, per domare Dorotea, la moglie bisbetica, ricorre abitualmente a un mezzo piuttosto drastico: una pistola. La moglie però, malgrado gli spari, rimane puntualmente incolume. La verità è che Arturo usa sempre una pistola scacciacani, ma Dorotea, convinta di aver ricevuto un miracolo, ringrazia ogni volta il cielo e per un po' sta tranquilla.

Regia Massimo Costabile
Interpreti

1a Edizione
Luigi Iacuzio, Nunzio Scalercio, Roberta Del Rosario

2a Edizione

Alessandra Chiarello, Carla Serino
Marco Silani, Achille Veltri  

Scene

Maria Violante (fondali), Massimo Costabile

Estratti dalla rassegna stampa
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dal Sito della Provincia di Cosenza (09/03/2010)
Ha coinvolto, emozionato, informato, fatto riflettere il programma di iniziative "Donne Insieme".
Un 8 Marzo dal significato e dal senso particolari, quello che l?Assessore Maria Francesca Corigliano ha voluto insieme alle detenute nella sezione femminile della Casa Circondariale di Castrovillari, che questa mattina ha trasformato uno dei suoi locali in palcoscenico per ospitare un insieme di atti unici di Eduardo de Filippo interpretati dalla Compagnia Teatrale Lalineasottile.Ore di piacevole spettacolo, segnato dalla bravura e dalle verve degli attori Marco Silani, Achille Veltri ed Alessandra Chiarello, diretti dal regista Massimo Costabile che hanno trasferito intatta la carica di umanità e simpatia propria dell?arte e del teatro di Edoardo de Filippo.
Un momento di condivisione e vicinanza alle 28 detenute della struttura penitenziaria, delle quali è intuibile un percorso di vita difficile e per le quali, come ha inteso dire l’assessore Corigliano “ resta l’augurio forte di speranza e futuro migliore”.
 (Mariuccia De Vincenti)

Il Quotidiano (30/04/2000)
EDUARDO, TRAGICO E COMICO
"La rappresentazione é stata caratterizzata da una comicità disarmante che ha tenuto desta l'attenzione per l'intero spettacolo ed ha inchiodato in poltrona ogni persona presente in sala.
Una commedia in lingua napoletana che narra dell'umile esistenza del popolo partenopeo nei difficili momenti del dopoguerra, resa magistralmente dai tre attori che hanno raccolto numerosi applausi a scena aperta"
(Alessia Molinari)
Il Domani (04/05/2000)
LA MAGIA DEL TEATRO DI EDUARDO DE FILIPPO
"É una messa in scena del grande drammaturgo napoletano. Il tutto incorniciato in un quadro strutturale in cui sapientemente affiorano altri richiami e altre citazioni del teatro di Eduardo.
Sfruttando il registro comico - grottesco, i tre atti possono rappresentare e sintetizzare efficacemente la poetica eduardiana, dove la maschera dei personaggi , sempre bilanciata tra il tragico e il comico.
Ésezioni di un universo drammaturgico sospeso tra riso e lacrime."
(Michele Pingitore)