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L'AVARO
di Moliére
adattamento Massimo Costabile
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E’
la storia di Arpagone, uomo dedito esclusivamente all’attività
di accumulare ricchezze con qualsiasi tipo di attività, lecita
o illecita, usura, strozzinaggio e affari loschi. Per di più
egli è famoso ovunque per la sua insopportabile avarizia e
per il regime austero cui sottopone tutta la sua famiglia,
in particolare i due figli, Elisa e Cleante, ma anche i suoi
servi. Accanto al motivo dell’avarizia del protagonista
vi è una complicata vicenda amorosa: Arpagone, vedovo da tempo,
si mette in testa di sposare la giovane e povera Mariana,
la quale, però, è già segretamente fidanzata con Cleante.
Inoltre Valerio, intendente di Arpagone e suo uomo di fiducia,
tesse alle sue spalle un inganno per sposare Elisa, con la
complicità dei servi e dello stesso Cleante. Dove si parla
di intrigo non può mancare la figura dell’intrigante,
ed ecco che sulla scena arriva Frosina, donna scaltra e abile
nell’ordire inganni e nel combinare matrimoni, alla
quale Arpagone si affida per conquistare Mariana.
L'Avaro è un testo universale quanto atemporale, che potrebbe
essere rappresentato in qualsiasi epoca. Parla dell'ossessione
di un uomo che accumula denaro e non si rende conto di avere
una malattia. La stessa cronica malattia che ormai riguarda
il mondo: appropriarsi senza ritegno di tutto ciò che è venale,
materiale, trascurando i sentimenti, l'amicizia, l'amore,
la natura, il rispetto e la dignità dell'uomo. Un personaggio
comico e tragico nello stesso tempo, che rimarrà solo, abbandonato
da tutti. Uno spettacolo di una comicità pungente e amara,
una messa in scena moderna che non tradisce lo spirito del
testo, anzi cerca di restituire al pubblico tutta la verve
del drammaturgo francese.
Regia |
Massimo
Costabile |
Personaggi
e Interpreti |
Arpagone
Frosina
Elisa
Valerio
Mariana
Cleante
Mastro Giacomo
Freccia |
Gianfranco
Quero
Antonella Carbone
Marisa Cascaro
Natale Filice
Monica Rovito
Mario Massaro
Marco Silani
Ernesto Orrico |
Costumi |
Antonella
Carbone |
Produzione |
Centro
R.A.T. - Compagnia Lalineasottile Anno 2003 |
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Estratti dalla Rassegna
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visualizzare le recensioni originali
Il
Quotidiano (25/08/03)
"L'AVARO" DI MOLIERE NELLA VERSIONE DEL CENTRO
R.A.T.
Una
messa in scena de "L'avaro" collocata locata al di fuori del tempo,
per sottolineare i difetti dell'uomo, indipendentemente dal momento
storico in cui lo ha "fotografato" Molière... Un adattamento che,
in circa un'ora e mezzo di spettacolo, offre tutta la gamma di sentimenti
e pulsioni dell'animo, prendendo a pretesto la storia del vecchio
Arpagone, dei suoi figli Elisa e Cleante e della girandola di umanità
che gli ruota intorno per far sorridere e ridere dell'avidità e
dei suoi meccanismi di annebbiamento. Un turbinio di amori, rancori,
paure, gelosie, affidati alla capace interpretazione di attori tutti
a proprio agio nella parte... (Anita Frugiuele)
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La
Provincia Cosentina (08/09/03)
AVARO, MA SIMPATICO
Il Festival delle Serre inaugura la sezione dedicata al Teatro.
Una
vera e propria attrazione l’ha creata il teatro ove nessuna
sedia è rimasta vuota e gli attori hanno letteralmente soddisfatto
le attese del pubblico. Gli interpreti hanno dato davvero il massimo
di sé da grandi artisti quali sono…Gianfranco Quero ha interpretato
il personaggio di Arpagone, lungo tutta una serie di efficaci quanto
applauditissime mimiche, sapientemente calibrate a misura dell’animo
dell’avaro…
Una rappresentazione tragicomica di un Molière sapientemente interiorizzato
dagli interpreti del Centro R.A.T. di Cosenza , dietro gli adattamenti
e la regia di Massimo Costabile. (Luigi Guido)
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La
Provincia Cosentina (02/12/03)
IL FRENETICO GIROTONDO DELL'AVARO
"...
le scene corrono tutte assai rapide, quasi assordanti, somiglianto
a degli sketchs cinematografici e creano un effetto circolare come
una sorta di cappio che va a stringersi attorno al collo di Arpagone
causa ed effetto del tutto.
Tiene bene l'adattamento di Costabile nel riuscire a rendere la
confusionarietà attraverso un sapiente miscuglio di sagacia e pungente
ironia che ha sempre un bifrontismo dato dall'affermare una cosa
che è l'esatto contrario di se stessa. Doppi registri, scambi di
ruoli, metamorfosi di situazioni, lazzi e imbrogli catapultano lo
spettatore in un oltre surreale, disordinato quanto interessante.
E' il groviglio - che poi è pari pari alla realtà del mondo - il
vero protagonista... (Antonietta Cozza) |
Il
Domani 18/01/04
IL TRAGICOMICO ARPAGONE
...L’adattamento di Massimo Costabile - che firma pure la regia
è garanzia di una messinscena intensa ed originale, intelligentemente
modulata sui toni di una comicità pungente ed amara. Per concezione
e per realizzazione questo "Avaro" targato R.A.T. si presenta in definitiva
come uno spettacolo moderno che, anche grazie ad un cast di ottimi
interpreti -a cominciare da quel Gianfranco Quero attore assai conosciuto
a Castrovillari e che ben incarna un teatro fatto di studio e rigore
-, cerca di restituire al pubblico tutta la verve del grande drammaturgo
francese. |
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