La
scuola e il teatro contro ogni violenza
Edizione 2005/2006
Poesie/Racconti
Liceo
Classico Bernardino Telesio - Cosenza
DA
JENIN E LA GUERRA:
UNO SGUARDO SU UN MONDO DIVERSO
…File
e file di uomini che seguono
la stessa strada,
che calpestano la stessa terra.
Fratelli nemici dallo sguardo
di gelo che fanno strage gli
uni degli altri per un unico
e lancinante scopo, uniti
da un irrefrenabile desiderio:
la vendetta.
Ma vendicare Chi?
Non esiste castigo per chi
uccide un fratello del suo
stesso sangue,
per chi con mano spietata
strappa a una madre il suo
bambino,
per chi con falso vigore vuole
dimostrare di essere diverso,
superiore.
Rimane solo il dolore, un
incolmabile vuoto nell’animo
umano
conseguenza di un gesto senza
compenso.
E’ proprio in un angolo
di questo devastante scenario
che si trova, vacillante,
la figura di una donna arresa
di fronte al suo atroce destino,
distrutta dalla perdita forzata
dei suoi cari, che, parassita,
vive a stento aspettando una
Fine.
Tutto è perso in lei…
La dignità, l’affetto,
la felicità, sentimenti
che ogni giorno, fino ad allora,
potevano farla sentire appagata
e che le avevano dato il coraggio
di credere in un avvenire.
Ma in quella donna non esiste
più la forza di ricordare
o rimpiangere quei momenti
di reale allegria che ormai
sembrano troppo lontani e
irraggiungibili…
Dei suoi pochi e sfocati ricordi
rimane solo polvere grigiastra
la quale, insensibile a tanta
sofferenza, si attacca sulla
sua pelle e la ostacola nel
voler dimenticare…
(Martina
Zumpano classe 5B)
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SOLA
E IMPAURITA…
Sola
e impaurita,
con gli occhi bagnati dalle
lacrime,
guardavo dalle finestre
i cadaveri che giacevano ignorati
tra la polvere da sparo.
Sola
ed infreddolita,
udivo le grida di dolore, dei
pochi sopravvissuti
che riecheggiavano nell’aria.
Sola
e frastornata,
mi sentivo vicina agli ultimi
colpi di cecchini…
Uno,
due, tre… colpi entrarono
dalla mia finestra,
così…
davanti all’orrore di
un mondo che non c’è
più,
esalavo l’ultimo respiro.
(Viviana
Rosito classe 5°)
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La
guerra è alle porte
disgrazia e rovina ci attendono…
Gli istinti rudi e bestiali
dei soldati nemici si fanno
avanti…
Le povere vittime cadono
sotto il giogo,
per l’ambizione sfrenata
di qualche egemone senza
limiti.
A nulla serve la speranza,
siamo tutti condannati.
Il fato ha deciso per noi.
Non c’è via
di scampo…
C’è salvezza
solo per i prescelti dagli
dei.
(Erica
Pranno Classe 5a)
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Ero
lì, giocavo con dei bimbi…
Ero
lì, giocavo con dei bimbi…
poi attorno a me un gran silenzio,
tutto tace.
Mi “pulisco gli occhi
che mi bruciano per la polvere
che vi è entrata.
Sto sognando, o quello
che vedo è reale?
Mi do un pizzicotto sulla gota,
provo, riprovo… ma niente.
Sono sempre lì, sola,
quei bimbi, con cui giocavo
prima
non li vedo più!
Vedo solo pezzi dei loro corpi
sparsi,
accanto a me…
non sento le loro voci,
le loro urla di gioia…
solo silenzio, solo e soltanto
silenzio.
Non ho la forza di rialzarmi,
chiudo gli occhi
e mi abbandono al dolce
soffio del vento.
Ormai anche lui stanco
di trasportare polvere, sangue!
E’ stanco, stanco, come
me!
(Anna
Rita Bonaccorso classe 4A)
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JENIN
NELLA GUERRA
Figli strappati dalle braccia
delle madri,
mariti stramazzati dai fucili
rumorosi,
terra imbevuta di sangue innocente.
Non si sogna più, perché
la tranquillità è
spezzata;
solo i ricordi rimangono impressi,
rivivere quei bei momenti,
magari danzare sulla pista da
ballo andando a ritmo di musica,
unico piacere sulla guerra.
Ricordare la pace, mentre lei
è lì, sola, impaurita,
farneticante per i suoi incubi
continui,
per quel silenzio aggressivo,
in grado di spezzare e frantumare
vetro in mille pezzi,
col desiderio di sentire un
rumore.
Il sangue lo vede scorrere,
lavare le strade, inesauribile;
il vento, preferisce non odorarlo
per evitare l’odore acre
della morte.
E fuochi e coltelli e distruzione
e tristezza e paura e dolore.
GUERRA.
Jenin si nasconde in quella
sua grigia gabbia,
dimenticando l’arte di
aprire le ali
e volare verso un mondo in cui
risplende il sole vitale,
che ormai tutti hanno vanificato.
(Emilia
De Luca classe 5A)
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REALTA’
PURA E REAZIONE DEGLI IDEALI
Pura
violenza, dissidio,
mentalità umana che tende
all’appropriazione
impossibilità durativa
di ristabilire la pace,
eliminazione dell’altro,
ovvero delle sue reazioni, dei
suoi ideali;
comportamento dell’uomo
mai cambiato,
perciò significato della
primitività dell’uomo
stesso:
tutto questo non basta per definire
sillaba per sillaba “GUERRA”,
sinonimo di violenza, odio,
sangue
contrario perfetto di solidarietà,
tolleranza, pace…
SPERANZA…
Speranza di un dialogo,
di un futuro vicino in cui l’uomo
imbraccerà l’arma
della parola
anziché quella artificiale;
la prima, e solo quella, che
può avere la capacità
di sconfiggere la viltà
e la menzogna, in grado di uccidere
dentro senza mietere vittime
innocenti.
Speranza, che sta nell’uomo
e nel suo grado di civilizzazione…
La ragione, dunque, unica arma
che può sconfiggere
il mostro della guerra, quel
fantasma che impedisce
ai raggi del sole di filtrare
nell’animo e
illuminarlo nuovamente, riafferrare
quelle speranze che
andavano perdendosi in un labirinto
di inclemenza,
pessimismo ed erano destinate
ad estinguersi insieme
alla serenità.
CONVINCERE, bisognerebbe vincere
insieme,
impedendo che ogni focolaio
di guerra si accenda,
che cessi di sorridere facendo
finta di nulla, per favorire,
invece, l’ascesa
di quei valori che andrebbero
non solo esaltati coi fatti,
ma anche e principalmente dovrebbero
essere proiettati
nella realtà quotidiana.
(Emilia
De Luca classe 5A)
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LA
PAURA DELLA VERITA’
I rumori
cessarono.
Tutto intorni tacque…
Io accasciata in un angolo non
riuscivo a comprendere
quali i motivi di tutto ciò.
Mi alzai.
Le mie gambe erano come immobilizzate,
paralizzate;
i miei occhi, ormai accecati
dalla paura e dalla sofferenza
non riconoscevano quello che
era stato fino a poco tempo
fa,
e la mia mente era immersa in
un buio totale.
Non ricordavo più nulla.
Tutto sembrava estraneo a me.,
a ciò che rimaneva dei
miei ricordi.
La mia vita ormai era scomparsa,
trascinata via dal soffio di
un vento crudele,
trasportata in un’altra
realtà.
Gli oggetti sparsi ovunque
accendevano però dentro
di me
qualche speranza:
in quell’istante nella
mia testa
vagavano mille domande
a cui non era in grado di rispondere.
Dopo una lunga riflessione
finalmente trovai una sola risposta
che non volevo persino ammettere
a me stessa,
ma che ero costretta a dare,
per porre fine a quella disumana
sensazione di smarrimento
che la mia turbata mente si
trovava a vivere.
Ecco, finalmente trovai il coraggio
di ammettere la terribile verità:
LA GUERRA.
(Maria
Teresa Biasi - Federica Schiano
classe 4°)
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LA
GUERRA
Anche
i cannoni non sparano,
non dite che non c’è
guerra.
Anche se noi non uccidiamo
non dite che non c’è
morte.
Non siamo noi ad uccidere,
non siamo noi a sparare,
ma quando uccidiamo,
quando spariamo ogni giorno,
quando litighiamo,
quando rifiutiamo un amico.
Non siamo noi, è la guerra,
perciò dovremmo cercare
di scovare solo la parte buona
che c’è in ognuno
di noi:
solo la parte che conosce l’amore.
(Maria
Rosaria Mandarino classe 4°)
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UN
“ DOMANI ” LONTANO
Sola…
sommersa dalla polvere…
da ciò che rimane di
quello che un tempo era un
luogo tranquillo
dove i bambini scorazzavano
lieti sotto i caldi raggi
del sole…
Ora invece…
è tutto buio…
preferirei essere cieca
piuttosto che vedere l’orrore
che mi circonda e mi affligge…
intorno a me solo carcasse
ammucchiate…
una sola sopra l’altra…
cenere…
Stanca…
sul mio corpo i segni di persone
senza pudore…
assordata dal silenzio alzo
lo sguardo…
una fitta al cuore…
vedo i corpi straziati dei
miei figli ed è come
se una lama mi avesse trafitto
l’anima…
la mia mente sommersa da ricordi…
com’è diversa
quella realtà da questa!
un gracile urlo squarcia quel
fastidioso silenzio che mi
sento addosso…
una sola lacrima mi percorre
il viso…
è amara…
amara come la mia vita ora…
senza un domani all’orizzonte…
DOVREMMO
ANCORA PARLARE?
Non
c’è più
niente da dire…
la guerra ha già detto
tutto…
imponente come sempre…
con i suoi modi crudi e spietati…
E ORE? COSA FAREMO?
In questo momento non riesco
a trovare risposte esaurienti…
ma non ho più paura…
non ho più niente da
perdere…
la guerra ha preso tutto…
ho perso ogni cosa…
Mi chiedo solo quando tutto
questo finirà…
…quando un raggio di
sole squarcerà le tenebre…
riportando un po’ di
luce in questo grigiore…
E’ TUTTO A POSTO…
HO FATTO SOLO UN BRUTTO SOGNO
vedo
morti… sento delle grida…
dei lamenti…
SVEGLIATEMI!!!
Non riesco a farlo da solo…
… venga qualcuno a dirmi:
HAI FATTO SOLO UN BRUTTO SOGNO.
QUANDO ARRIVI NON AVVISI
Sei
arrivata all’improvviso…
… senza avvisare…
… ci hai colto di sorpresa…
… e che sorpresa…
nessuno immaginava il tuo
arrivo
… sai…
… si sperava non arrivasse
mai
“LA GRANDE SIGNORA GUERRA”.
(Maria
Curcio classe 5a)
|
PIANTO
DI DONNA
Piangevi,
lì, in mezzo a quel
campo così pauroso,
hai visto molte vite,
strappate al loro destino.
Il tuo corpo ha subito la
vergogna più grave:
sei stata privata del tuo
essere
donna,
ma la cosa che ti sta uccidendo
è aver visto le spietate
armi
togliere la vita a chi l’avevi
donata.
Non splenderà più
il sole nella tua esistenza.
Ti hanno privato di tutto,
oramai,
e solo per la loro sete di
potere e di grandezza…
(Ilaria
Molinaro classe 4°)
|
LA
GUERRA
Sangue, Violenza,
Colpi, Percosse,
Morti, Feriti,
Dolore, Rancore,
Odio, Disperazione,
Donne sole, Uomini assassinati,
Bambini orfani.
Per quanto tutto questo?
LA VIOLENZA
Perché?
DESIDERIO
Voglio
che tutto questo finisca,
Voglio
che non ci siano più
guerre,
Voglio
Che nessun uomo venga più
ucciso da altri uomini,
Voglio
che le bombe siano distrutte,
che non ci siano più
armi,
Voglio
Che non ci sia ragione di
fare più guerra,
Voglio
Poter uscire di casa senza
la paura di essere aggredita,
Voglio
Vivere senza paura di morire,
Voglio
Che nessun uomo sia mai più
sfruttato,che mai più
nessun bambino cresca senza
i suoi genitori,
Voglio
Che i miei figli crescano
in un mondo diverso, un mondo
fatto di pace, di amore, di
libertà, di giustizia,
di uguaglianza.
LA FELICITA’
Non cercarmi,
non mi troverai;
non aspettarmi, non arriverò;
ma quando non mi cercherai,
mi troverai
e quando non mi aspetterai,
arriverò.
(Francesco
Mirabelli classe 5A)
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RIFLESSIONE
FULMINEA
C’è
qualcuno che può uccidere,
distruggere,
eliminare,
cancellare
una donna.
La guerra,
la guerra è capace di
fare tutto ciò
con una sola arma,
con una sola bomba,
con un piccolo colpo.
Tutto ciò non può
essere possibile.
Tutto ciò non può
e non deve esistere.
Si può perdere la dignità
e la vita per questo?
(Stefania
Marino classe 5A)
|
LA
GUERRA
Anche
i cannoni non sparano,
non dite che non c’è
guerra.
Anche se noi non uccidiamo
non dite che non c’è
morte.
Non siamo noi ad uccidere,
non siamo noi a sparare,
ma quando uccidiamo,
quando spariamo ogni giorno,
quando litighiamo,
quando rifiutiamo un amico.
Non siamo noi, è la guerra,
perciò dovremmo cercare
di scovare solo la parte buona
che c’è in ognuno
di noi:
solo la parte che conosce l’amore.
(Maria
Rosaria Mandarino classe 4°)
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